Oggi vi porto al Rifugio Cristina a 2.287 mt., nel cuore delle Alpi Valtellinesi. Neve ne abbiamo? Si, e allora è arrivato il momento di organizzare una bella ciaspolata in Valmalenco, là dove il Pizzo Scalino la fa da padrone. Parcheggiata l’auto a Campo Franscia inforchiamo le ciaspole e siamo immediatamente pronti per partire, la strada innevata che inizia a salire è li che ci aspetta. Il percorso non è particolarmente impegnativo ed anche il dislivello è relativo, 570 mt. Unico problema è che la giornata si presenta da subito particolarmente ventosa, quindi diciamo che il meteo ci darà un pò di filo da torcere ma siamo nello stesso tempo attrezzati adeguatamente per affrontarlo.
Verso una distesa di neve luccicante
Percorriamo un pò di tornanti che ci fanno guadagnare velocemente quota e raggiungiamo così un ampio piano puntellato di baite: siamo giunti all’alpe Campascio, dove la neve luccicante ci permette di immortalare un paesaggio magico. Poco più avanti la vista si apre sul Pizzo Scalino, siamo così giunti al rifugio Cà Runcasch (in foto), riconoscibile in quanto si tratta di una grande baita solitaria posata su un dosso. Da questo punto il panorama si apre a 360 gradi sul Pizzo Scalino e sulle montagne circostanti, il cielo è blu e limpido grazie al vento (bhe, almeno serve a qualcosa!) che fa risaltare ancor di più le cime delle montagne innevate tutt’intorno.
Uno sguardo al monte Disgrazia e… Benvenuti al rifugio Cristina
Attraversiamo ora un tratto pianeggiante, il vento continua a soffiare forte e la neve a luccicare sotto il sole. Non manca molto al raggiungimento della nostra meta. Proseguiamo, un pò in salita ma non troppo, e oltrepassata una leggera curva ci appare sulla destra il Monte Disgrazia in tutta la sua magnificienza. Dopo circa 15- 20 minuti di cammino raggiungiamo finalmente il Rifugio Cristina, adagiato sul grazioso Alpeggio dell’Alpe Prabello. Decidiamo di entrare e di ordinare qualcosa di caldo, siamo tutti un pò provati da questa bufera di vento inaspettata! Nonostante l’imprevisto siamo comunque soddisfatti dell’escursione, la neve con il suo manto bianco rende il paesaggio ancor più bello e suggestivo ed il vento che ha spazzato via le nuvole ci ha dato l’opportunità di scattare foto nitidissime.
Discesa con cena finale
La giornata è quasi giunta al termine, ci manca solo la discesa accompagnata da un bel tramonto rosa che fa capolino tra gli abeti. E’ anche possibile effettuare una piccola variante del sentiero, passando tra gli alberi e tagliando così l’alpeggio di Campagneda. Ma… Ne siamo proprio sicuri che tutto finisca qui? In realtà sappiamo che, prima di rincasare, una lauta cena ci attende all’Agriturismo La Pedruscia di Dazio (SO). Da Franscia, dove ci troviamo, impieghiamo circa 1 h e 10 minuti per raggiungere Dazio, l’agriturismo è sulla via del ritorno. La location è davvero carina, gli interni della sala da pranzo sono tutti in legno e pietra, l’atmosfera che si respira è davvero accogliente, quindi tutti a tavola che si mangia.
Agriturismo La Pedruscia, delizia del palato
Il menu dell’agriturismo è molto interessante: assaggi di antipasti che prevedono salumi e formaggi vari, tris di primi (particolarmente apprezzati i pizzoccheri ed i ravioli alla zucca) e tris di secondi (ottimi il roast beef e la tagliata). Finiti i secondi e già sazi e rimpinzati, arriva la titolare dell’agriturismo che ci chiede se vogliamo continuare con l’assaggio dei formaggi… Nostro malgrado ci vediamo costretti a rifiutare per lasciare un posticino al dolce. Ebbene si, manca ancora la degustazione dei dolci, biscotti e biscottini vari accompagnati da due tipi di crostate, il tutto rigorosamente fatto in casa. Inutile dire che vi consiglio di farci una capatina, anche il rapporto qualità prezzo è molto buono considerando la quantità di cibo che viene servita in tavola. Che dire… giornata top, dalla ciaspolata alla cena!
La Valtellina è paragonabile al paradiso! Ho avuto la fortuna di lavorare in zona per qualche mese, più precisamente a Livigno. Un paesaggio che mi ha riempito gli occhi ed il cuore.
Se non fosse che avrei paura di morire di infarto e di fatica, proverei sicuramente un’escursione sulle ciaspole. Ho un’amica che ha provato a convincermi diverse molte ma all’ultimo mi sono tirata indietro. Certo tutto quel buon cibo è un ottimo incentivo! Magari potrei pensare di passare la notte in un posto come il Rifugio Cristina per dare un po’ di tregua alle mie gambe stanche ;)
Ciao Silvia, se comunque vuoi provare una ciaspolata per la prima volta ti consiglio di scegliere un anello abbastanaza pianeggiante, così vedi come va e come reagiscono le tue gambe. La ciaspolata al Rifugio Cristina che ho descritto non è particolarmente impegnativa ma è praticamente tutta in salita, per questo forse sarebbe meglio scegliere un percorso un pò più easy.
Quante belle idee per trekking!
Ne ho già adocchiati un paio che sicuramente metto in programma per qs estate. Intanto vorrei farti una domanda sul rifugio Allievi: la salita di 4 ore è spaccagambe o moderata? Non mi preoccupa la lunghezza perchè cammino, però se è troppo in piedi per troppo tempo senza pianori ci devo pensare…ho paura di non farcela!
Grazie!
Chiara.
Ciao Chiara,
innanzi tutto mi fa molto piacere che tu abbia trovato qui tanti spunti per i tuoi futuri trekking! Per quanto riguarda l’escursione al Rifugio Allievi devo essere sincera.. E’ tosta! Richiede un buon allenamento e la salita è bella verticale. Ci sono comunque dei punti lungo il sentiero dove puoi fermarti per qualche piccola sosta se devi riprendere fiato. In ogni caso la Val di Mello è bellissima ed offre molte escursioni per tutti i livelli.