Avete mai pensato di salire a 4.000 mt. di quota? Sappiate che vivere questa meravigliosa esperienza è possibile, la scalata del Monte Breithorn rientra tra le avventure da provare se siete dei veri appassionati di alta montagna. Nonostante il Breithorn sia considerato uno dei 4.000 più facili delle Alpi rimane comunque una meta di tutto rispetto per via della quota e dell’impegno fisico richiesto.

“Facile” ma non banale, a queste altitudini la montagna nasconde sempre delle insidie. Scalata riservata ad escursionisti esperti, che siano in grado di affrontare 5 ore di camminata in salita e che abbiano buona preparazione fisica. Il modo migliore per approcciarsi al Monte Breithorn è sicuramente essere accompagnati da una guida alpina oppure da persone molto più esperte di voi che sappiano destreggiarsi al meglio in cordata.

Siete pronti per questa esperienza straordinaria? Bene, come prima cosa sappiate che la sveglia suonerà molto ma molto presto… Per quanto mi riguarda non pernotterò in loco ma farò l’escursione in un  giorno, quindi partenza da casa ore 2.30 (eh si, di notte!). Il ritrovo a Cervina con il mio gruppo è previsto per le 7.30 del mattino sul piazzale della funivia. Ovviamente se volete fare il tutto con più calma prendetevi l’intero week end e magari aggiungete un’escursione easy per il secondo giorno, la zona è infatti molto bella e ricca di spunti per numerosi trekking.

L’inizio di un’avventura da 4.000 mt. di quota

Che la scalata verso il Monte Breithorn abbia inizio! Siamo un gruppo numeroso (30 persone, non male!) e l’organizzatore ha pianificato cordate da 6 persone ciascuna (abbiamo 5 capi cordata). Come anticipato il ritrovo è nel piazzale della funivia Breuil Cervinia dove è possibile acquistare i biglietti. Da qui saliremo fino a Plateau Rosa grazie a tre tronconi di funivia:

 da Breuil Cervinia-Plan Maison (funivia / telecabina)

da Plan Maison-Cime Bianche Laghi (telecabina)

da Cime Bianche Laghi-Plateau Rosa (funivia)

La salita ed il cambio impianti richiede circa un’ora, è domenica e c’è parecchia gente, in molti sono qui per praticare sci estivo. Approdiamo finalmente a Plateau Rosa dove è giunto il momento di mettere i ramponi e prepararsi alla vera escursione. E’ una bella giornata di sole di metà settembre, non c’è una nuvola ed il Breithorn ci sta aspettando, è ora di mettersi in marcia.

Attrezzatura necessaria per l’ascesa al Monte Breithorn:

Scarponi ramponabili

Ramponi (no ramponcini)

Imbrago

Cordini di sicurezza

Picozza

Caschetto

Abbigliamento adeguato all’alta quota

Info tecniche:

Dislivello: da Plateau Rosa al Breithorn Occidentale 685 mt. Volendo potete raggiungere il Breithorn Centrale percorrendo una cresta

Durata intera escursione: circa 5 h e 30 (facendo i due Breithorn) soste escluse

Periodo consigliato: da luglio a settembre

Consulta la mappa degli impianti di risalita di Cervinia

Da Plateau Rosa al plateau del Monte Breithorn

Urge una premessa, per chi non lo sapesse il Monte Breithorn è composto da 3 vette: l’Occidentale (mt. 4.165), il Centrale (mt. 4.160) e l’Orientale (mt. 4.139). Quest’oggi avremo il piacere di conquistarne ben due, ovvero l’Occidentale ed il Centrale, collegati tra loro da una cresta. Ma veniamo a noi, scesi dalla funivia percorriamo una piccola discesa (unica via possibile) e sulla destra troviamo il Rifugio Guide del Cervino, molto utile per una piccola sosta prima di partire.

La prima parte dell’escursione non è molto interessante in quanto si risalgono le piste da sci, vi ritroverete circondati da sciatori e sky lift, consiglio di camminare a bordo pista onde evitare collisioni poco piacevoli. Non appena inizio a salire ho un leggero cerchio alla testa dovuto all’altitudine, lo sbalzo di quota è notevole, si passa dai 2.050 mt. di Cervinia ai 3.458 mt. della stazione di arrivo.

Nel frattempo non perdo occasione per guardarmi intorno ed ammirare il panorama, la vetta del Cervino fa capolino tra qualche nuvola bianca leggera ed è così vicina che sembra quasi di poterla toccare. Arriviamo in fondo alle piste piegando verso sinistra e ci troviamo ad un tunnel scavato nella neve che attraversiamo. Continuando a salire raggiungiamo la stazione degli sky lift in prossimità del Piccolo Cervino e della Gobba di Rollin, due cime minori.

Incrociamo l’ultimo sky lift ed abbandoniamo definitivamente la zona degli impianti: dopo un’ora abbondante di salita ed attraversamento piste abbiamo finalmente raggiunto il plateau del Breithorn, un deserto di neve. Ero molto curiosa di vedere con i miei occhi questa distesa sconfinata, aveva già catturato la mia attenzione in foto e dalla realtà è ancor più bella.

L'immensa distesa di neve ai piedi del Monte Breithorn, Cervinia, Valle d'Aosta

Tempo di cordata

E’ su questo immenso pianoro ai piedi del Monte Breithorn che prepariamo le cordate. Siamo tutti muniti di imbrago e cordini di sicurezza, il capo cordata ha il compito di legarci utilizzando i giusti nodi sulle corde. Come già accennato, nonostante il Breithorn sia considerato uno dei 4.000 più facili delle alpi, è comunque necessario salire in vetta con l’attrezzatura adeguata. La corda rappresenta la sicurezza durante le uscite di alpinismo su neve  e ghiaccio, il collegamento di vitale importanza tra i partner di cordata. Fa da salvavita diminuendo il rischio di essere trascinati in un crepaccio in caso di caduta.

Sono pronta a lasciare questo luogo spettacolare per salire ancora più in alto, dove il panorama sarà mozzafiato. Mi trovo al cospetto di vette alte più di 4.000 metri, non capita tutti i giorni di imbattersi in questi luoghi straordinari. Ci incamminiamo, le tracce per raggiungere la cima sono ben visibili sulla neve, la via è piuttosto trafficata. Dopo poco inizia la salita e la quota si fa sentire di nuovo, il fiato diventa più corto. Questo tratto non presenta difficoltà tecniche se non crepacci nella parte alta, infatti ne evitiamo due, uno dei quali molto profondo ma che fortunatamente non dà problemi.

L’organizzatore ci guida verso la cima del Breithorn Centrale passando per la sella alla nostra destra e scendendo successivamente di qualche metro dove inizia la salita. L’ultimo tratto è in traverso e la traccia si trova qualche metro sotto le cornici sul versante sud. Senza nemmeno rendermene conto, dopo quest’ultimo rapido passaggio, raggiungo finalmente il Monte Breithorn Centrale, dal pianoro sottostante si impiega circa 1 h e 30 minuti.

La salita dal plateau del Monte Breithorn in cordata verso la cima, Cervinia, Valle d'Aosta

Il Monte Breithorn Centrale

Prima meta giornaliera raggiunta! Anche se non abbiamo molto tempo a disposizione il panorama sulla vetta del Breithorn Centrale è sicuramente una bomba e merita tutta la mia attenzione. Mi lascio l’Occidentale alle spalle ed osservo i giganti delle Alpi, tutti in fila davanti a me. Siamo nel cuore del Massiccio del Monte Rosa, tutte le vette che vedo ne fanno parte, Breithorn compreso (forse meglio dire compresi, dato che stiamo parlando di Occidentale, Centrale ed Orientale).

Ecco la splendida carrellata di 4.000: partendo da destra il Castore con la sua cima di 4.221 mt., seguito dal Polluce (4.091 mt.) e dal Roccia Nera (4.075 mt.). In primo piano il Breithorn Orientale (4.141 mt.) mi guarda, subito dietro di lui il Liskamm Occidentale (4.481 mt.) e l’Orientale (4.527 mt.) svettano sicuri verso il cielo. A completare il “Team 4.000” ecco Punta Gnifetti (4.554 mt.), Punta Zumstein (4.563 mt.), Punta Dufour (4.634 mt.) ed infine Punta Nordend (4.609 mt.).

L’emozione è fortissima al cospetto di queste cime maestose, chi l’avrebbe mai detto che in vita mia sarei salita a 4.000 mt. di quota? Sono infinitamente grata per questa esperienza, dinanzi ad uno spettacolo simile la fatica ed il sacrificio di una sveglia nel cuore della notte scompaiono, completamente ripagate da questo panorama tanto magnifico da essere indescrivibile. E poi ti chiedono: ma perché vai in montagna? Beh, le riflessioni le lascio a voi…

La cresta innevata che precede la vetta del Monte Breithorn Centrale, Cervinia, Valle d'Aosta
Le vette del Gruppo del Monte Rosa viste dalla cima del Breithorn Centrale, Cervinia, Valle d'Aosta

Cresta a sorpresa

Tutto molto bello, ma il tempo è tiranno e dobbiamo ancora raggiungere il Breithorn Occidentale, giusto qualche scatto ed è tempo di scendere. Facciamo dietro-front verso la sella sottostante per poi risalire percorrendo la cresta che unisce i due Breithorn. Ho detto CRESTA vero?… Ebbene sì, una nuova “esperienza nell’esperienza”, dopo il mio primo 4.000 mi ritrovo faccia a faccia con una cresta da attraversare. In lontananza vedo cordate che la percorrono, a questa distanza gli escursionisti sembrano omini della Lego.

L’attacco arriva in men che non si dica, è il mio, il nostro momento. Il capo cordata ci mette in guardia: “Mi raccomando, sappiate che se qualcuno finisce giù di qui… Ciaooo”. Che dire, non male come inizio, speriamo sia di buon auspicio. La superficie su cui appoggeremo i nostri piedi è davvero sottile, confrontandoci in seguito con altri escursionisti scopriremo che abbiamo avuto l’onore di trovare la cresta più affilata del solito. Meglio procedere cauti a piccoli passi, sembra proprio di stare in equilibrio su un filo. In alcuni punti il capo cordata allunga un po’ il passo, è troppo spedito per i miei gusti, al che non esito un istante ad urlare: “Pianooo” “Pianooo” non è il caso di rallentare forse?!

Impieghiamo circa una decina di minuti per attraversarla (10 minuti di paura), quando inizio a percepire che il filo di neve sotto i miei piedi si allarga gradatamente sino a diventare una distesa, tiro un sospiro di sollievo: ho, abbiamo finalmente raggiunto la cima del Breithorn Occidentale. Oggi tante emozioni forti mai provate, vette mai viste, due cime rispettivamente da 4.159 mt. (Breithorn Centrale) e 4.165 mt. (Breithorn Occidentale) conquistate… Cosa posso desiderare di più?

La lunga cresta che collega il Monte Breithorn Centrale con l'Occidentale, Cervinia, Valle d'Aosta

Il Monte Breithorn Occidentale

E’ giunto il momento di festeggiare le nostre conquiste, o meglio di prenderci almeno un attimo di pausa per goderci questo sprazzo di felicità. L’organizzatore si congratula e abbraccia tutti, la giornata è splendida e fa caldo per essere a questa quota. Nel frattempo si è fatta ora di pranzo, dopo tutta questa fatica direi che uno spuntino è più che meritato. Grazie al nostro numeroso gruppo la cima del Breithorn è un formicolare di persone, qualcuno chiacchera, qualcuno scatta o si fa scattare foto, qualcuno si gode semplicemente il panorama spettacolare.

Non sono ancora del tutto consapevole di aver realizzato questo piccolo sogno, di aver tagliato un traguardo che era lì, in cantiere, da un po’ di tempo. La preparazione ha giocato un ruolo fondamentale in tutto questo, prima del Breithorn mi sono allenata su diverse cime da più di 3.000 mt. di altitudine tra cui il Monte Vioz, il Pizzo Scalino ed il Piz Julier. Sono stata fortunata a non aver sofferto eccessivamente lo sbalzo di quota, andare in sofferenza avrebbe sicuramente rovinato l’escursione.

Mi guardo di nuovo intorno, la carrellata di picchi maestosi non è ancora finita. Volgendo lo sguardo a sinistra vedo l’inconfondibile piramide del Monte Cervino (4.478 mt.) seguito da una miriade di cime: sono le montagne del Vallese Svizzero, tutte tra i 3.000 ed i 4.000 mt. di altitudine. Guardo in basso, verso nord, dove si apre un gigantesco salto di 2.000 mt. sul Ghiacciaio del Gorner che, scendendo dal Monte Rosa, riceve i “contributi” del versante nord del Breithorn. Sempre in quella direzione è visibile anche Zermatt, nota stazione sciistica che attrae turisti da tutto il mondo.

Il panorama sulle montagne Svizzere dalla cima del Breithorn Occidentale, Cervinia, Valle d'Aosta

Com’è la discesa dal Monte Breithorn?

Potrei rimanere qui per ore ad osservare questo spettacolo meraviglioso, ma è giunto il momento di rientrare altrimenti rischiamo di perdere le funivie per tornare a Cervinia. Scendiamo dalla parte opposta per chiudere l’anello, seguiamo dapprima il crinale virando poi verso sinistra. Lungo la parte iniziale della discesa è ancora necessario fare attenzione ai crepacci, dopodiché il tutto si fa divertente, acceleriamo il passo scivolando sulla neve che si è smollata rispetto a questa mattina. Impossibile perdersi lungo questo tratto, ci sono tracce ovunque, discorso valido ovviamente perché abbiamo avuto la fortuna di trovare una giornata di bel tempo, con la nebbia sarebbe stato tutto diverso.

In men che non si dica ci ritroviamo sul plateau del Breithorn ad osservare, questa volta, lo spettacolo dal basso. E’ tempo di slegarci e togliere gli imbraghi, il difficile è fatto, ora si tratta solo di ripercorrere l’ultimo tratto di piste per raggiungere l’impianto di Plateau Rosa. La discesa è molto più veloce della salita, si impiegano circa un paio d’ore in totale, le piste sono ormai deserte, siamo praticamente gli ultimi.

Mi godo lo spettacolo finale della giornata, il suono del silenzio e le piste vuote hanno un fascino per nulla trascurabile. Ad enfatizzare il tutto ancor di più ecco le nuvole che rendono il cielo minaccioso da un lato, mentre dall’altro il sole ancora alto cerca di bucarle dando vita ad un contrasto davvero particolare. Accompagnati da questo scenario raggiungiamo la funivia di Plateau Rosa, siamo pronti per tornare a valle super soddisfatti di aver vissuto questa esperienza straordinaria lunga un giorno.

Cielo ricoperto di nuvole in discesa dal Monte Breithorn, Cervinia, Valle d'Aosta