Una bella giornata di sole di luglio, un gruppo di amici, voglia di una passeggiata rilassante non troppo impegnativa in mezzo alla natura con ricca degustazione finale, perchè no? Queste sono le premesse che ci fanno scegliere la meta del giorno, ovvero il Rifugio Motta a Chiesa Valmalenco, un luogo in grado di associare tutti questi elementi. Parcheggiamo le auto in località San Giuseppe, frazione di Chiesa Valmalenco, molto conosciuta dagli sciatori perchè punto di partenza di alcune seggiovie del comprensorio sciistico. Scarponcini ai piedi siamo pronti per partire alla conquista del Rifugio Motta, famoso per le sue prelibatezze e specialità culinarie valtellinesi, oggi ci focalizziamo sul cibo più che sul trekking, ogni tanto è bello coccolarsi e viziarsi con pietanze sfiziose.
Prima tappa: lago Palù
Il lago Palù è molto conosciuto e apprezzato in Valmalenco perchè facilmente raggiungibile. Ho avuto la fortuna di poterlo ammirare sia in versione estiva (oggi appunto) che invernale, sotto la coltre di neve bianca. Personalmente lo preferisco in versione invernale, coperto dal mantello bianco soffice, la neve rende il paesaggio più affascinante. Una visita la merita anche durante il periodo estivo, quando le sue acque prendono un bel colore verde smeraldo con il sole che si specchia. Il lago Palù è raggiungibile da località San Giuseppe grazie alla strada asfaltata che fa da collegamento oppure percorrendo il sentiero che attraversa i boschi e taglia i tornanti. Scegliamo la seconda opzione, in questa stagione il sottobosco è pieno di mirtilli, quindi durante la salita approfittiamo per raccoglierne un pò ed anche degustare ovviamente (come ho detto la giornata è all’insegna del cibo…).

Rifugio Motta, delizia del palato
Costeggiamo il lago Palù e continuiamo a salire, il sentiero segue le piste da sci, durante la stagione invernale qui è un tripudio di sciatori, siamo nel cuore del comprensorio sciistico di Chiesa Valmalenco. Dal lago Palù per raggiungere il rifugio impieghiamo circa 40 minuti, questo trekking è adatto a grandi e piccini, non presenta difficoltà tecniche e non è nemmeno troppo impegnativo e stancante. Il Rifugio Motta è davvero bello, appare come la tipica baita di montagna con pietre a vista e tetto a piode di serpentino. Decidiamo di accommodarci sulla terrazza panoramica così da poter ammirare tutt’intorno le cime della Valmalenco. Finalmente è arrivato il momento tanto atteso, il pranzo! Dopo uno studio dettagliato del menu, decido di buttarmi sui pizzoccheri, che si, in Valtellina sono dati per scontati, ma se cucinati dal giusto chef diventano un piatto squisito e sempre ben accetto. Vi confermo, ho fatto la scelta giusta, penso si veda anche dalla foto…

Rifugio Motta, tante proposte culinarie
Bhe, a me hanno convinto i pizzoccheri, ma anche i miei soci di escursione non si tirano certo indietro, le proposte culinarie del Rifugio Motta sono molteplici e tutte molto interessanti. Qualcuno si butta sugli sciatt, qualcuno sulla tagliata di cervo, qualcuno sugli gnocchi di castagne e noci… Ci sono persino gli “Zigonier”, una sorta di spiedini di carne che mi dicono essere squisiti. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, di certo non ci si alza da tavola insoddisfatti, tutto molto buono e porzioni abbondanti. Anche i dolci non lasciano certo a desiderare… La crostata di frutti di bosco ve la consiglio davvero, una delizia a fine pasto alla quale non si può certo rinunciare oppure lo strudel, anch’esso molto buono. Il tutto accompagnato da buon vino, in montagna è assolutamente vietato rinunciarci!
