Come definire il ghiacciaio Fellaria? Uno scenario che non ti aspetti incastonato tra le vette della Valmalenco con un panorama mozzafiato che lascia senza parole. Questo spettacolo della natura situato ai piedi del Bernina è una meraviglia indescrivibile. Impossibile non rimanere incantati davanti alla sua magnificenza, la vista ne sarà totalmente appagata. La mia impressione quando l’ho visto per la prima volta? Trovarmi su un altro pianeta. Giunti al suo cospetto vi sentirete catapultati in terre lontane come la Patagonia, l’Islanda o l’Antartide grazie alle alte pareti di ghiaccio ed agli iceberg galleggianti nel lago.

il ghiacciao fellaria in valmalenco, Lombardia

Ghiacciaio Fellaria, un pò di info generali

L’escursione al Ghiacciaio Fellaria è assolutamente consigliata data la bellezza del luogo ma prima di mettersi in marcia meglio tenere presenti alcune info utili. Il percorso può essere considerato di media difficoltà, quindi è necessario un po’ di allenamento prima di affrontarlo anche perché la durata è tra le 5 e le 6 ore. Il dislivello non è eccessivo, circa 600 mt.

Dove parcheggiare l’auto:

  • il primo parcheggio disponibile è quello di Campo Moro in prossimità dei rifugi Zoia e Poschiavino. Se decidete di lasciare l’auto qui sappiate che vi aspettano circa 30 minuti a piedi per raggiungere la Diga di Alpe Gera, punto di partenza per l’escursione
  • il secondo parcheggio disponibile è quello in prossimità della Diga di Alpe Gera in posizione molto più strategica. Entrambi i parcheggi sono a pagamento

Altre info generali:

  • scarponi da trekking assolutamente d’obbligo
  • se volete pranzare oppure fare una sosta al Rifugio Bignami assicuratevi che sia aperto e che abbiate poi il tempo a sufficienza per completare l’escursione (il pranzo lo sconsiglio anche perché il il rifugio è ad un’oretta di cammino dal parcheggio, quindi molto vicino alla partenza. Non volete rinunciare al pranzo al rifugio per nessuna ragione? La soluzione potrebbe essere partire molto presto la mattina per poi rientrare al Bignami per l’ora di pranzo).
  • Vedrete il ghiacciaio dal basso, NON si sale sul ghiacciaio a meno che non siate accompagnati da una guida esperta. Evitate di avvicinarvi troppo al fronte perché potrebbero cadere dei blocchi di ghiaccio nel lago sottostante.

Dalla Diga di Alpe Gera al Rifugio Bignami

Parcheggiare abbiamo parcheggiato, quindi direi che siamo pronti per partire.  Se fate come me e parcheggiate alla diga di Gera, vi troverete davanti alla sua l’imponente muraglia (impossibile sbagliare). La diga è facilmente raggiungibile grazie ad una strada sterrata che sale serpeggiando (sulla destra è presente anche un sentiero), arrivati al culmine di essa troverete i cartelli con le indicazioni per le varie escursioni: sinistra Rifugio Bignami mentre destra Val Poschiavina ed Alpe Gembrè.

Seguite le indicazioni per il Rifugio Bignani, attraversata la diga vi troverete sul sentiero. Quest’ultimo costeggia il Bacino di Alpe Gera che, con il suo color smeraldo, vi accompagnerà in questo primo tratto di salita. Procedo a passo spedito, voglio arrivare in fretta al ghiacciaio perché sono troppo curiosa di vederlo, ormai è diventato un luogo super instagrammato e gettonatissimo sui gruppi trekking di facebook. Come già accennato in precedenza il sentiero non  presenta difficoltà tecniche e, in circa un’ora, raggiungo il Rifugio Bignami con i miei compagni di avventura.

Decidiamo all’unanimità di fare una breve pausa, il rifugio però in questa stagione è chiuso (è ottobre), ma noi ci siamo organizzati con le nostre scorte di cibo ed acqua per l’intera giornata. Guardo oltre il rifugio, il panorama inizia a farsi interessante con le montagne così imponenti che fanno da contorno. Le foto qui sono d’obbligo, dietro il rifugio c’è un grande totem di pietre con le bandierine tibetane che merita di essere immortalato.

E’ una bella giornata di sole splendente, qualche foto e poi via verso l’Alpe Fellaria.

Scorcio sui monti della Valmalenco dal rifugio Bignami, Lombardia

Alla scoperta del Sentiero Glaciologico Marson

Lasciatoci il Rifugio Bignami alle spalle raggiungiamo in breve tempo l’Alpe Fellaria, facilmente riconoscibile (una serie di piccole baite in pietra), per poi proseguire sul sentiero attraversando un ponticello che porta ad un grande prato.

Questo è il punto d’inizio del Sentiero glaciologico Marson che conduce ai piedi del ghiacciaio Fellaria. In realtà ci sono ben 3 possibilità per raggiungere il ghiacciaio:

  • Percorso A: si tratta del sentiero più alto che sale sulla sinistra e si snoda sul filo di cresta della morena laterale del Fellaria Ovest. Questo percorso conduce al lago Fasso, lago di sbarramento morenico in vicinanza alla fronte glaciale. Dislivello: 290 mt. Tempo di percorrenza: 1h e 30 minuti
  • Percorso B: questo sentiero conduce nella valle del Fellaria Ovest dove un tempo era presente la lingua glaciale. Dislivello: 290 mt. Tempo di percorrenza: 2 h
  • Percorso C: sicuramente il più diretto, conduce al Fellaria Est ed allo spettacolare lago di glaciale formatosi in conseguenza allo scioglimento del ghiacciaio. Dislivello: 360 mt. Tempo di percorrenza: 2 h 30 minuti

Bene, detto ciò non ci resta che scegliere: non possiamo spostarci lungo tutti e 3 i percorsi poiché richiedono troppo tempo, decidiamo quindi di raggiungere il lago Fasso attraverso il Percorso A per poi ridiscendere e ricongiungerci al Percorso C che ci porterà dritti dritti al nostro tanto desiderato Fellaria.

Se volete fare il nostro stesso percorso seguendo il sentiero A, vi avverto che finito il primo tratto di salita vi ritroverete ad attraversare un “campo” di pietroni non molto stabili. Non è nulla di impossibile ma bisogna comunque prestare attenzione per evitare spiacevoli cadute. Terminato questo tratto si sale ancora lungo il filo di cresta fino a raggiungere il lago di Fasso.

Fellaria orientale: obiettivo raggiunto

Ripercorriamo la morena glaciale fino a scendere nella vallata dove ci ricongiungiamo con il percorso C. E’ il momento di attraversare una serie di valli create dal ritiro del ghiacciaio che ci portano ad un ponticello sul fiume prima dell’ultima salita tra i massi fino a raggiungere il punto panoramico.

Finalmente davanti al tanto atteso Ghiacciaio FellariaStupore, pace, incanto come recita una ben nota canzone… Ebbene si, le sensazioni e le emozioni che si possono provare dinanzi ad un tale spettacolo sono davvero molteplici e lasciano a bocca aperta. L’escursione non è ancora completa, è tempo di scendere verso il lago glaciale puntellato di iceberg e di avvicinarsi (senza esagerare) alle alte pareti del ghiacciaio per poterlo vedere da vicino.

Insomma… Un vero spettacolo della natura che merita decine e decine di foto. Sopra il ghiacciaio è possibile ammirare le cascate formate dalla vera fronte glaciale della Vedretta del Fellaria orientale che creano leggiadri arcobaleni. Difficile separarsi da una tale bellezza, infatti siamo tutti intenti ad osservare lo spettacolo ed a scattare quante più foto possiamo. Oggi il pranzo sarà indimenticabile, panino con vista ghiacciaio.

uno scorcio del Ghiacciaio Fellaria in Valmalenco, Lombardia

Ghiacciaio Fellaria: un po’ di storia

Come già accennato, il Ghiacciaio Fellaria è raggiungibile attraverso il Sentiero Glaciologico Luigi Marson. Nato nel 1996 grazie ad un’iniziativa del Servizio Glaciologico Lombardo (SGL) ha la funzione di avvicinare consapevolmente escursionisti, visitatori e turisti l’ambiente glaciale.

Le prime descrizioni glaciologiche del versante lombardo risalgono al 1899 ad opera dello stesso Luigi Marson, professore presso il Regio Istituto Tecnico di Sondrio e membro della Società Geografica Italiana.  Già all’epoca era stato registrato un ritiro del ghiacciaio che aveva abbandonato il piano di Alpe Gera e regredito a circa 2.300 mt. di quota.

Purtroppo questo fu solo l’inizio, poiché a partire dagli anni novanta siamo di fronte ad una progressiva riduzione del ghiacciaio con conseguenti modificazioni morfologiche del territorio circostante. Insomma, una meraviglia in via di estinzione… Il mio consiglio (a malincuore): se volete ammirarlo siete costretti ad affrettarvi prima che ci lasci definitivamente.

Il “mio” Fellaria

Devo dire che la mia escursione al ghiacciaio Fellaria è stata particolarmente fortunata, una bellissima giornata di sole di fine ottobre, ancora calda con il cielo azzurro e limpido. Tutto ciò mi ha dato l’opportunità di apprezzare ancora di più il paesaggio, le dighe di Gera e di Campo Moro sembravano dipinte con le tonalità dello smeraldo.

A completare questa bellissima cartolina i larici dorati disseminati lungo i pendii, segni inequivocabili dell’autunno alle porte. Il paesaggio è un motivo in più per non perdersi l’escursione al ghiacciaio Fellaria. Lo spettacolo dei blocchi di ghiaccio galleggianti sulla laguna, i colori delle montagne costituite da rocce striate grigie e marroni, gli arcobaleni creati dalle cascate che si affacciano sul ghiacciaio, la tranquillità e il silenzio sono alcuni degli elementi che contraddistinguono questo luogo magico.

Ti è piaciuta la mia escursione al Ghiacciaio Fellaria? Ti suggerisco di leggere il mio articolo in cui ti racconto della ciaspolata al Rifugio Cristina

verso il ghiacciaio fellaria in Valmalenco, Lombardia